Storie di
coraggio.


Empowerment, inclusione e valorizzazione delle diversità sono pilastri fondamentali della nostra strategia di Diversity, Equity & Inclusion.
La community WOW – Women of Würth è nata proprio con l’obiettivo di ispirare e supportare le donne nel costruire la loro carriera in un ambiente che promuove la crescita inclusiva e l’abbattimento
degli stereotipi.
Vogliamo raccontare storie di donne che lavorano
in settori ancora prevalentemente maschili, che ogni giorno dimostrano come determinazione, passione e competenze possano trasformare le sfide in opportunità.
Abbiamo intervistato Alessandra Lo-Re, Responsabile Data Management.
INTERVISTA AD ALESSANDRA
Raccontaci brevemente chi sei e qual è il tuo ruolo in Würth
Sono Alessandra, ho 32 anni e sono nata e cresciuta in Alto Adige. Dopo sette anni passati fra Ferrara, Torino e Edimburgo, sono tornata in Alto Adige e a luglio 2020 sono entrata in Würth Italia. Da un anno sono responsabile dell’ufficio Data Management, un ufficio trasversale fra il reparto Product e il reparto Acquisti. Insieme al mio team mi occupo di tematiche di conformità e sostenibilità legate a prodotti e fornitori.
Quali sono le principali sfide che le giovani donne devono affrontare nel mondo del lavoro?
Spesso le donne si sentono di dover dimostrare il proprio valore più degli altri, soprattutto in contesti tradizionalmente dominati da figure maschili. Tra le principali sfide ci sono il superamento degli stereotipi di genere, la ricerca di modelli di leadership femminile, la conciliazione tra ambizione professionale e aspettative sociali o familiari, e l’accesso equo alle opportunità di crescita.
Secondo te, ci sono ancora degli aspetti sui quali lavorare per aumentare la consapevolezza delle donne in ambito professionale?
Credo che sia stato fatto tanto, soprattutto negli ultimi anni, ma ci sia ancora molto da fare. È importante continuare a promuovere il networking femminile e il riconoscimento delle proprie competenze. Lavorare sulla consapevolezza del proprio valore e superare l’auto-sabotaggio (come la cosiddetta “sindrome dell’impostore”) è fondamentale per aiutare le donne a occupare i ruoli che meritano
In un team, la diversità è potenza e valore o una sfida da gestire?
La diversità è una grande risorsa. Porta punti di vista differenti, stimola il pensiero critico e favorisce soluzioni più innovative. Naturalmente, richiede anche capacità di ascolto, empatia e apertura al dialogo, ma sono competenze che arricchiscono qualunque team.

In che modo credi che il tuo lavoro stia facendo la differenza nella tua azienda o nel tuo settore?
Cerco ogni giorno di portare valore non solo attraverso le mie competenze, ma anche attraverso il mio modo di lavorare: collaborativo, propositivo e orientato al miglioramento continuo. Credo che ognuno possa fare la differenza, anche in piccolo, contribuendo a creare un ambiente più equo, dinamico e orientato ai risultati.
Qual è il valore aziendale nel quale ti rispecchi di più?
Mi rispecchio molto nel valore della responsabilità. Per me significa non solo prendersi carico del proprio lavoro, ma anche delle relazioni professionali, dei risultati del team e dell’impatto che le proprie azioni hanno sull’ambiente di lavoro. È un valore che crea fiducia e affidabilità.
È opinione frequente che sia superfluo sensibilizzare le persone ad avere comportamenti inclusivi – soprattutto dal punto di vista del genere – perché dati particolarmente per scontato in contesto lavorativo: cosa ne pensi a riguardo
Credo che dare per scontato l’inclusività sia uno degli errori più comuni e più rischiosi. L’inclusione non è un punto di arrivo, ma un impegno continuo. Sensibilizzare serve a mantenere viva l’attenzione, a riconoscere e correggere comportamenti inconsapevoli e a costruire una cultura più equa e rispettosa. Anche nei contesti più virtuosi, c’è sempre spazio per migliorare.