#Lifeiswürthifull – Marco e il suo lavoro tra fuoristrada, fotografia e viaggi estremi

In All by Valentina Saibene

Il Team Employer Branding di Würth Italia allena costantemente le proprie capacità di ascolto per raccogliere e valorizzare le esperienze personali e professionali dei nostri collaboratori; ci sono poi alcune occasioni in cui sembra siano le storie stesse a venirci incontro perché desiderano essere raccontate.

Come nel caso di Marco, Product Trainer divisione Automotive, del quale abbiamo scoperto che senz’altro sa come coniugare al meglio lavoro e passione:

Qual è stato il tuo percorso in azienda?

Sono entrato in Würth nel 1998, lavorando come venditore settore Autocar fino al 2007;  successivamente ho proseguito come Product Trainer divisione Automotive, che è il ruolo che ricopro tutt’ora

Come nascono le tue passioni per i fuori strada e per i viaggi?

Tutto è nato dalla necessità di avere un 4×4 che rispecchiasse esattamente le mie aspettative: essendo una persona molto esigente l’unica alternativa era fare tutto da me. Peraltro questa passione si intreccia a quella per i viaggi, perché i 4×4 mi permettono di esplorare posti “estremi”: sicuramente il bisogno di staccare da questo mondo connesso in cui ci troviamo oggi è il motivo principale per cui affronto viaggi insoliti, immergendomi nella natura più incontaminata e allontanandomi dalla civiltà. Questi Tour mi offrono la possibilità di resettarmi, di ritrovare la pace con me stesso. Ovviamente cerco di non rinunciare a tutti i comfort come un letto o un pasto caldo, e per questo i 4×4 da me posseduti sono completamente attrezzati per permettermi di non vivere un viaggio nella scomodità, ma di godermi al massimo quello che mi circonda. Una cosa che dico sempre è che i piaceri e le sensazioni, non si raccontano, ma SI PROVANO, e il viaggio è una di queste

Ci racconti qualcosa di più?

Negli ultimi vent’anni ho modificato due Land-Rover Defender, prima un 90, poi un 110 che utilizzo attualmente e restaurato un Discovery originale Camel Trophy utilizzato in Mongolia nel 1997 dall’equipaggio Greco (solo 19 esemplari costruiti dalla casa Land Rover): li ho completamente smontati e ricostruiti aggiungendo e modificando praticamente tutte le parti in modo da renderli il più possibile adatti a me. Nel farlo ho  dovuto appoggiarmi ad officine esterne per lavori più complessi o che richiedessero particolari strumenti, come riverniciare la carrozzeria o modificare parti interne del motore.

La passione per i viaggi è invece nata circa dieci anni fa, quando ho avuto la possibilità di utilizzare i 4×4 per vivere i viaggi, che definisco “estremi”, nei deserti del Nord Africa. Assieme ad un gruppo di amici abbiamo intrapreso dieci diverse esplorazioni in varie destinazioni: nei sei viaggi nel deserto tunisino mi hanno sempre accompagnato i miei Defender, tranne uno che ho affrontato con un camion Iveco EX Parigi Dakar. Lì abbiamo potuto ammirare tutte le bellezze del deserto, fino ad arrivare all’ambitissima meta di “El Borma”, una ex sede di giacimenti petroliferi, che abbiamo potuto raggiungere solo grazie ad una scorta armata dell’esercito locale, vista la situazione instabile del paese.

E poi due viaggi in Marocco, a mio avviso il più bel paese del nord Africa! Tra villaggi berberi e città imperiali divise da giorni e giorni di deserto e montagne di 4000mt, siamo riusciti anche a percorrere 40km all’interno dell’oceano con i nostri 4×4 sfruttando le maree che cambiano di orario a seconda delle stagioni. Infine, due viaggi in Algeria, nell’immensa natura dei deserti dove per nostra fortuna tra il 2019 e il 2020 abbiamo potuto visitare tra i primi, se non per primi, il deserto di Tifernine, un luogo rimasto interdetto per anni. Si tratta di un deserto pieno di reperti di antichi insediamenti a dimostrazione che migliaia di anni fa era abitato.

Con tutti questi viaggi ho sviluppato anche una grande predilezione per la fotografia per imprimere su carta quello che vedevo.

Ritieni che tutte queste esperienze ti abbiano aiutato a lavorare meglio?

Sicuramente le possibilità che ho avuto nello smontare e rimontare pezzo per pezzo più di un veicolo e vedere con i miei occhi come lavorano officine in luoghi sperduti, con pochissimi attrezzi a disposizione, mi hanno permesso di incrementare le mie abilità manuali e conoscere nel dettaglio il lavoro che si svolge officina. Cosa che mi ha consentito di consigliare sempre al meglio le officine che, con il mio lavoro di product trainer, mi trovo spesso a visitare.  In più l’essere pronti a dover risolvere qualunque inconveniente nel nulla più totale, ti aiuta sicuramente a non arrenderti mai, e successivamente ti facilita ad affrontare gli ostacoli della vita di tutti i giorni, senza vedere la difficoltà ma cercando solamente la soluzione

Quali competenze ritieni strategiche per chi svolge il tuo lavoro?

In primis conoscere approfonditamente il lavoro che svolge il cliente con cui mi relaziono,  poi aver voglia di imparare e saper rubare con gli occhi da chi ne sa più di te. Ultimo, ma non per importanza, cercare sempre di trasmettere soluzioni e positività!

[Grazie a Marco Santelli Product Trainer Würth Italia]