QUALI COMPETENZE SONO NECESSARIE PER GESTIRE PROGETTI COMPLESSI? L’ESPERIENZA DI DAMIANO E RAIMUND CON L’AUTOMATIC STORE DI WÜRTH ITALIA

In All by Manuela Ronghi

Le novità in Casa Würth non finiscono mai: è recentissima l’inaugurazione dell’Automatic Store, il primo negozio automatizzato che facilita l’esperienza di acquisto dei nostri clienti che così hanno l’opportunità di scegliere, in modalità self-service, da un catalogo di oltre duemila prodotti H24 e 7 giorni su 7.
Dietro questo concept innovativo, già vincitore del premio SMAU 2019, c’è la dedizione dei professionisti di Würth Italia: abbiamo voluto capirne di più attraverso quattro chiacchiere con Damiano Faccennini, Retail Marketing Manager in azienda dal 2018 e Raimund Ebner IT Project Manager a bordo da ben 35 anni:

Damiano, di cosa ti occupi in Würth? Mi occupo di retail marketing, nello specifico di creare e sviluppare le attività promozionali in vigore nella rete dei negozi, i servizi a disposizione dei clienti (es. locker, same day delivery, programma fedeltà, click&collect) e le campagne di comunicazione online e offline, con l’obiettivo di incrementare le performance di vendita e l’espansione della rete.

Qual è stato il tuo percorso formativo? Nel 2011 ho conseguito una Laurea Triennale in Produzione Cinematografica e Televisiva perché il mio sogno di bambino era quello di diventare produttore cinematografico (e lo è tutt’ora!) e successivamente la Laurea Magistrale in Economia & Managament presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Ho iniziato la mia esperienza lavorativa in ambito retail prima in Zara e poi in H&M, occupandomi della gestione contabile ed amministrativa di alcuni negozi, in seguito ho maturato un’esperienza di due anni e mezzo presso Thun nell’ambito del demand planning (o stock management) sempre della rete di negozi diretti dell’azienda.

Quali tue competenze si sono rivelate importanti nella gestione di questo progetto? L’Automatic Store è in primis un progetto di natura IT: per me che ho un background commerciale/marketing la difficoltà maggiore è stata capire ed interpretare le esigenze tecniche ed informatiche utili allo sviluppo della macchina e coordinare i vari attori coinvolti (interni ed esterni) affinché potessero costruire la customer journey desiderata e rispettassero le tempistiche pianificate. Inoltre, il progetto ha previsto molteplici funzionalità IT che non erano presenti nei sistemi Würth, e per crearle abbiamo dovuto coinvolgere i colleghi della Casa Madre in maniera assidua. In merito a tutti questi aspetti vorrei ringraziare personalmente il collega Raimund Ebner (IT project manager di Würth Italia oltre che vero e proprio guru in materia informatica per la nostra Azienda), co-proprietario del progetto insieme a me: senza il suo know-how, la sua esperienza nella gestione di progetti similari e il suo fondamentale aiuto anche nella costruzione del processo e nel coordinamento sia con i colleghi tedeschi che con il fornitore ICAM Srl il progetto non avrebbe mai preso vita!

Cosa ti “porti a casa” da questa esperienzaMi ha insegnato che spesso le cose non vanno mai secondo il piano, per quanto sia dettagliato e ben scadenzato. E che per la gestione di progetti così complessi bisogna imparare a gestire urgenze ed imprevisti con una buona dose di problem solving e razionalità.

Damiano, che consiglio daresti ad un giovane che sta per affacciarsi al mondo del lavoro? Non sono nella posizione di dare consigli, anche perché spero ancora di essere considerato giovane anche io! Vorrei solo dire una cosa che può sembrare molto scontata e banale, e che purtroppo nella realtà concreta non vedo verificarsi: si può avere un titolo universitario di altissimo livello, una grande preparazione, una conoscenza approfondita di diverse lingue o di applicativi, magari anche delle significative esperienza pregresse di stage, ma senza l’umiltà, la voglia di ascoltare ed apprendere da colleghi senior e poi provare, sbagliare ed ancora provare rialzandosi sempre, non si raggiunge alcun obiettivo. Come diceva un famoso film di qualche anno fa, “l’addestramento è niente, la volontà è tutto”

Torniamo da Raimund adesso:

Di cosa ti occupi tu in Würth Italia? È difficile dirlo: un po’ di tutto, se riguarda l’informatica! Forse si può riassumere con la gestione di progetti a livello IT (prevalentemente quelli che richiedono il coinvolgimento della Würth-IT in Germania)  e sviluppo software su vari livelli e con linguaggi diversi. Inoltre supporto i diversi dipartimenti interni nella gestione dei clienti (soprattutto quelli di dimensioni più grandi), e di recente ho iniziato a seguire gli aspetti sistemistici di una nostra consociata.

Qual è stato il tuo percorso formativo? Mi sono diplomato come geometra nel 1983, ma è una professione che di fatto non ho mai esercitato. In Würth ho iniziato come operatore ai sistemi informatici e, in seguito, ho avuto l’opportunità di spostarmi nella sede in Germania dove per quattro anni ho fatto parte di un team internazionale che lavorava allo sviluppo di un gestionale per alcune aziende del Gruppo. Negli anni successivi ho proseguito le collaborazioni con le sedi estere del Gruppo supportando i colleghi del Team IT di Würth Illinois e Würth Florida, ma posso dire che la sfida più grande per me è stato l’incarico di supervisionare l’implementazione di SAP in tutta Würth Italia: mi rendo conto che ho sempre imparato cose nuove e che quindi anche oggi il mio percorso formativo non è ancora finito!