

Perché è il migliore?
Claudio Gentile non era solo un difensore, era una forza della natura. Con il suo sguardo feroce e il suo gioco fisico, incuteva timore in tutti gli attaccanti avversari. Non c’era spazio per compromessi: per lui, difendere era una missione. Noto per le sue marcature implacabili, Gentile è diventato una leggenda grazie a quel Mondiale del 1982, in cui non si limitò a difendere, ma dominò le stelle del calcio mondiale. La partita contro l’Argentina e il Brasile, con Maradona e Zico, sono tuttora considerate alcune delle prestazioni difensive più straordinarie di sempre. Gentile non era solo un difensore: era un gladiatore moderno.
Gli inizi
Nato in Libia da genitori italiani, Gentile si trasferì in Italia da bambino e iniziò la sua carriera calcistica nell’Arona, per poi passare alla Juventus. Con i bianconeri, divenne subito un elemento fondamentale della difesa. Claudio Gentile non era il tipo che lasciava spazio agli avversari; piuttosto, li seguiva da vicino, come un’ombra. Nel 1978, si guadagnò un posto in Nazionale, ma fu nel 1982 che il mondo intero si accorse di lui. Con la sua prestanza fisica e la capacità di annullare qualsiasi attaccante, Gentile divenne il pilastro della difesa italiana. Il suo debutto mondiale, al fianco di Zoff, fu solo l’inizio di una carriera che avrebbe lasciato un segno indelebile.
Unicità
La forza di Gentile risiedeva nella sua grinta e determinazione. Con lui, non esistevano avversari imbattibili. Durante il Mondiale del 1982, Diego Maradona e Zico dovettero fare i conti con la sua marcatura stretta e implacabile. La sua capacità di leggere il gioco e anticipare le mosse degli avversari lo rendeva un difensore unico. Gentile non era solo fisico; era strategia pura, un’arte che padroneggiava alla perfezione. E mentre Bergomi incarnava la calma, Gentile incarnava la lotta, la resistenza e la determinazione. Era l’uomo che stavi sempre cercando di evitare, ma contro cui finivi inevitabilmente per scontrarti.
Partita memorabile
Il duello tra Gentile e Maradona durante la partita contro l’Argentina nel 1982 è diventato leggendario. L’Italia riuscì a sconfiggere i campioni in carica, e gran parte del merito andò a Gentile. Il difensore si attaccò a Maradona come un’ombra, non dandogli spazio per respirare. Il giorno dopo, la stampa mondiale parlava di una prestazione “brutale”, ma per Gentile era stato solo un giorno di lavoro. La partita contro il Brasile, pochi giorni dopo, fu un altro capolavoro: annullò Zico e contribuì alla vittoria azzurra.